Museo didattico sulla Civiltà della Scrittura
25-05-2025 15:41 - Musei Civici
Il Museo didattico sulla Civiltà della Scrittura ripercorre le tappe più importanti della storia della scrittura, documentando per lo più attraverso riproduzioni fedeli l'evoluzione dei vari tipi di supporto che hanno conservato le opere scritte.
Il Museo, pensato soprattutto per gli studenti della scuola primaria e secondaria inferiore, propone una serie di laboratori che consentono di far conoscere l'uso della scrittura nella vita quotidiana a partire dall'antichità fino ai giorni nostri. I ragazzi nei laboratori possono usare, toccare, manipolare gli oggetti e gli strumenti esposti e attraverso il gioco possono trasformarsi per un giorno in scriba, amanuensi e scalpellini.
A un percorso didattico più generale sulla storia dei supporti, dei segni, delle scritture e degli alfabeti, se ne affiancano altri più specifici che approfondiscono la scrittura egizia, quella etrusca, lo scriptorium medievale, la stampa con il torchio. Il Museo della Scrittura mette a disposizione anche un laboratorio specifico per la sperimentazione delle pitture rupestri, ponendo l'attenzione sulle testimonianze lasciateci dall'uomo prima dell'invenzione della scrittura. Nel Museo è presente inoltre la sezione dedicata alla Storia del Numero dove si ricostruisce il percorso delle antiche numerazioni. Ma quando l'uomo ha cominciato ad elaborare i numeri? E come si scrivevano i numeri in Mesopotamia o nell'antico Egitto? Da chi, dove e quando sono stati inventati i numeri che usiamo oggi? La storia del calcolo e dei numeri è la storia di una lunga invenzione distribuita nell'arco di alcuni millenni, così come quella della scrittura. Il visitatore del Museo potrà conoscere le antiche numerazioni, le varie regole di calcolo e poi metterle in pratica e diventare protagonista attivo del percorso, attraverso la partecipazione a giochi storici e logico-matematici.
L'allestimento mantiene la chiave didattica, già presente nello spazio dedicato alla scrittura, nell'intento di rendere la storia dei numeri più affascinante e più facile da apprendere. Infine nel Museo è presente la sezione sulla Misurazione del Tempo nella quale è possibile far apprendere come le antiche civiltà misuravano il trascorrere delle ore. L'esigenza di controllare il fluire del tempo è sempre stata insita nell'uomo, dall'uomo primitivo che probabilmente usava la propria ombra come strumento di misurazione del tempo (gnomone umano) e con lo stesso principio ci si è avvalsi nell'antichità degli obelischi monumentali. Accanto al funzionamento dello gnomone, sarà possibile osservare quello della meridiana, dello scafos, del merkhet e della clessidra a polvere e ad acqua, tutti riprodotti fedelmente rispetto agli originali.
L'idea del museo parte dall'allestimento di una mostra a carattere interattivo allestita nel 1998 nei sotterranei del Convento di San Francesco. La mostra ricostruiva le tappe essenziali della civiltà della scrittura partendo dalla riproduzione di materiali originali su cui il pubblico potesse agire. Il successo didattico e di pubblico e lo specifico interesse delle scuole suggerirono all'Amministrazione di stabilizzare l'esperienza e di trasformare il progetto-mostra in un museo didattico a carattere permanente. Una seconda mostra, dal titolo Segni e Lettere. Alcune antiche scritture del Mediterraneo: dal cuneiforme al latino, realizzata nel 2001, documentava la civiltà della scrittura con diversi oggetti originali, con una cospicua serie di copie e con materiali adatti alla riproduzione tecnica delle varie scritture. La mostra illustrava in maniera originale non solo la storia dei “supporti della scrittura”, dalla pietra alla pergamena, dalla carta al computer ma cercava di costruire una versione manipolabile di quella storia, mettendo i visitatori nella condizione di potersi misurare attivamente con quei materiali, con facsimili dei supporti originali: si trattasse di argilla cotta o cruda, di tavolette cerate o di pergamene. La mostra servì a chiarire alcuni principi di visione e di missione cui si sarebbe ispirato il museo nel corso degli anni. Tra questi: continuare a documentare e ad approfondire la storia dei supporti della scrittura; recuperare e mostrare “supporti originali” anche in collaborazione con altre istituzioni; continuare la duplicazione in calco di originali di iscrizioni presenti sul territorio; far interagire originali e facsimili; produrre attività didattica sulle lingue antiche; realizzare mostre ed iniziative sulle tematiche museali. Tuttora il museo si evolve mantenendosi fedele a tre concetti di base ancora innovativi rispetto alla tradizione museale italiana:
1) L'interattività delle proprie collezioni e una visione dell'oggetto museale non limitato all'originale, ma che accetti il duplicato, il facsimile, l'oggetto manipolabile come elemento di base ed altrettanto importante quanto l'originale;
2) il taglio didattico dell'attività e delle collezioni; il che implica un rapporto permanente e biunivoco con le istituzioni scolastiche;
3) la coesistenza di “oggetti originali” e “oggetti ricostruiti”, entrambi necessari, insieme alle nuove tecnologie, per formare un tessuto conoscitivo integrato in grado di innalzare il livello e la qualità di una comunicazione che deve mirare a coinvolgere sempre di più il pubblico, puntando ad istruirlo senza annoiarlo, anzi possibilmente divertendolo.
Il Museo, pensato soprattutto per gli studenti della scuola primaria e secondaria inferiore, propone una serie di laboratori che consentono di far conoscere l'uso della scrittura nella vita quotidiana a partire dall'antichità fino ai giorni nostri. I ragazzi nei laboratori possono usare, toccare, manipolare gli oggetti e gli strumenti esposti e attraverso il gioco possono trasformarsi per un giorno in scriba, amanuensi e scalpellini.
A un percorso didattico più generale sulla storia dei supporti, dei segni, delle scritture e degli alfabeti, se ne affiancano altri più specifici che approfondiscono la scrittura egizia, quella etrusca, lo scriptorium medievale, la stampa con il torchio. Il Museo della Scrittura mette a disposizione anche un laboratorio specifico per la sperimentazione delle pitture rupestri, ponendo l'attenzione sulle testimonianze lasciateci dall'uomo prima dell'invenzione della scrittura. Nel Museo è presente inoltre la sezione dedicata alla Storia del Numero dove si ricostruisce il percorso delle antiche numerazioni. Ma quando l'uomo ha cominciato ad elaborare i numeri? E come si scrivevano i numeri in Mesopotamia o nell'antico Egitto? Da chi, dove e quando sono stati inventati i numeri che usiamo oggi? La storia del calcolo e dei numeri è la storia di una lunga invenzione distribuita nell'arco di alcuni millenni, così come quella della scrittura. Il visitatore del Museo potrà conoscere le antiche numerazioni, le varie regole di calcolo e poi metterle in pratica e diventare protagonista attivo del percorso, attraverso la partecipazione a giochi storici e logico-matematici.
L'allestimento mantiene la chiave didattica, già presente nello spazio dedicato alla scrittura, nell'intento di rendere la storia dei numeri più affascinante e più facile da apprendere. Infine nel Museo è presente la sezione sulla Misurazione del Tempo nella quale è possibile far apprendere come le antiche civiltà misuravano il trascorrere delle ore. L'esigenza di controllare il fluire del tempo è sempre stata insita nell'uomo, dall'uomo primitivo che probabilmente usava la propria ombra come strumento di misurazione del tempo (gnomone umano) e con lo stesso principio ci si è avvalsi nell'antichità degli obelischi monumentali. Accanto al funzionamento dello gnomone, sarà possibile osservare quello della meridiana, dello scafos, del merkhet e della clessidra a polvere e ad acqua, tutti riprodotti fedelmente rispetto agli originali.
L'idea del museo parte dall'allestimento di una mostra a carattere interattivo allestita nel 1998 nei sotterranei del Convento di San Francesco. La mostra ricostruiva le tappe essenziali della civiltà della scrittura partendo dalla riproduzione di materiali originali su cui il pubblico potesse agire. Il successo didattico e di pubblico e lo specifico interesse delle scuole suggerirono all'Amministrazione di stabilizzare l'esperienza e di trasformare il progetto-mostra in un museo didattico a carattere permanente. Una seconda mostra, dal titolo Segni e Lettere. Alcune antiche scritture del Mediterraneo: dal cuneiforme al latino, realizzata nel 2001, documentava la civiltà della scrittura con diversi oggetti originali, con una cospicua serie di copie e con materiali adatti alla riproduzione tecnica delle varie scritture. La mostra illustrava in maniera originale non solo la storia dei “supporti della scrittura”, dalla pietra alla pergamena, dalla carta al computer ma cercava di costruire una versione manipolabile di quella storia, mettendo i visitatori nella condizione di potersi misurare attivamente con quei materiali, con facsimili dei supporti originali: si trattasse di argilla cotta o cruda, di tavolette cerate o di pergamene. La mostra servì a chiarire alcuni principi di visione e di missione cui si sarebbe ispirato il museo nel corso degli anni. Tra questi: continuare a documentare e ad approfondire la storia dei supporti della scrittura; recuperare e mostrare “supporti originali” anche in collaborazione con altre istituzioni; continuare la duplicazione in calco di originali di iscrizioni presenti sul territorio; far interagire originali e facsimili; produrre attività didattica sulle lingue antiche; realizzare mostre ed iniziative sulle tematiche museali. Tuttora il museo si evolve mantenendosi fedele a tre concetti di base ancora innovativi rispetto alla tradizione museale italiana:
1) L'interattività delle proprie collezioni e una visione dell'oggetto museale non limitato all'originale, ma che accetti il duplicato, il facsimile, l'oggetto manipolabile come elemento di base ed altrettanto importante quanto l'originale;
2) il taglio didattico dell'attività e delle collezioni; il che implica un rapporto permanente e biunivoco con le istituzioni scolastiche;
3) la coesistenza di “oggetti originali” e “oggetti ricostruiti”, entrambi necessari, insieme alle nuove tecnologie, per formare un tessuto conoscitivo integrato in grado di innalzare il livello e la qualità di una comunicazione che deve mirare a coinvolgere sempre di più il pubblico, puntando ad istruirlo senza annoiarlo, anzi possibilmente divertendolo.
Per informazioni:
Tel. 3453038991
sistemamuseale@comune.san-miniato.pi.it
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